Sono stati pubblicati i decreti di riparto del Fondo Nazionale Politiche Sociali e di quello sulle non autosufficienze relativi all’anno 2016.
Per il Fondo nazionale politiche sociali le risorse ammontano complessivamente a € 311.589.741, sostanzialmente come lo scorso anno: € 277.790.028,00 alle Regioni (tabella 2 per le somme assegnate a ciascuna Regione che poi ripartirà le risorse agli ambiti) e € 33.799.713,00 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali a copertura degli oneri di funzionamento finalizzati al raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
Le risorse del Fondo nazionale per le non autosufficienze ammontano complessivamente a € 400 milioni come lo scorso anno, per 390 milioni ripartite alle Regioni (tabelle allegate) e 10 milioni al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per progetti sperimentali in materia di vita indipendente.
Le risorse alle Regioni sono finalizzate ai seguenti obiettivi focalizzati sull’incremento dell’assistenza domiciliare, sono aggiuntivi e complementari, a quelli sanitari e le Regioni devono utilizzare il 40% delle risorse a favore di persone in condizione di disabilità gravissima, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica.
Sono molto importanti le indicazioni in relazione all’integrazione socio-sanitaria, il decreto prevede una serie di impegni per le Regioni:
· attivare o rafforzare punti unici di accesso alle prestazioni e ai servizi localizzati negli ambiti territoriali da parte di aziende sanitarie e comuni, così da agevolare e semplificare l'informazione e l’accesso ai servizi sociosanitari;
· attivare o rafforzare modalità di presa in carico attraverso un piano personalizzato di assistenza, che integri le diverse componenti sanitaria, sociosanitaria e sociale in modo da assicurare la continuità assistenziale, superando la frammentazione tra le prestazioni erogate dai servizi sociali e quelle erogate dai servizi sanitari di cui la persona non autosufficiente ha bisogno e favorendo la prevenzione e il mantenimento di condizioni di autonomia, anche attraverso l'uso di nuove tecnologie;
· implementare modalità di valutazione della non autosufficienza attraverso unità multiprofessionali UVM, in cui siano presenti le componenti clinica e sociale;
· adottare ambiti territoriali di programmazione omogenei per il comparto sanitario e sociale, prevedendo che gli ambiti sociali intercomunali di cui all’art. 8 della legge 328 del 2000, trovino coincidenza per le attività di programmazione ed erogazione integrata degli interventi con le delimitazioni territoriali dei distretti sanitari;
· formulare indirizzi, dandone comunicazione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero della salute, ferme restando le disponibilità specifiche dei finanziamenti sanitario, sociosanitario e sociale, per la ricomposizione delle prestazioni e delle erogazioni, in un contesto di massima flessibilità delle risposte, adattata anche alle esigenze del nucleo familiare della persona non autosufficiente (es.: budget di cura).
Allegati tutti documenti.